Project Description
Vincenzo Irolli (Napoli 1860 – 1949), Donna con ombrellino
Olio su tela di cm 35 x 27 firmato (V. Irolli) in basso a sinistra.
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Nel 1877 Irolli si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Napoli, dove ha per maestri Gioacchino Toma e il Maldarelli. Nel 1878 realizza il Ritratto del pittore Raffaele Izzo, che suscita la curiosità di Domenico Morelli; l’anno seguente, appena diciannovenne, alla XV Mostra della Promotrice Salvator Rosa, presenta Felice rimembranza, con il quale vince il primo premio.
Conclusi gli studi nel 1880, inizia a dipingere intensamente, ispirandosi alla pittura del Morelli e del Michetti, in una tavolozza ricca di forti accensioni cromatiche. Realizza paesaggi, vedute di Venezia e di Napoli, scene di vita quotidiana (spesso ambientati nei mercati), bambini, scugnizzi, donne in atteggiamenti maliziosi (tipiche anche le scene materne), sensuali popolane e nature morte.
Questo straordinario olio, tecnica sovente adottata dal pittore napoletano, particolarmente adatta a tradurre sulla carta l’abilissima capacità di Irolli nell’alternare effetti di minuta e puntuale verosimiglianza ottica con più libere deposizioni materiche di colore, in una fantasia di macchie e di contrasti luminosi studiata sapientemente, costituisce una testimonianza importante della sua pennellata mossa, fluida e fibrosa nello stesso tempo, con locali addensamenti materici, accostabile al ductus di Mancini e Michetti, numi tutelari del virtuosismo tecnico audace e magmatico, elaborato dal pittore napoletano.
La naturalezza della scena rappresentata; il movimento spontaneo, in leggera torsione della giovane donna protagonista; la sua eleganza e raffinatezza incarnata da alcuni accessori come i guanti bianchi, il fragile ombrellino e la deliziosa cuffia; il terrazzo punteggiato di fulminee accensioni cromatiche: sono caratteristiche peculiari di un dipinto che si segnala per la freschezza compositiva e l’immediatezza nella ricerca di soluzioni formali che non tralasciano la portata emotiva della scena. La giovane protagonista, emblema della donna emancipata di inizio Novecento, rivolge, fiera, il suo sguardo verso l’orizzonte lontano, verso il cielo terso, sognando un futuro radioso. Costituisce il vertice di una tecnica pittorica abilissima nell’alternare effetti di minuta e puntuale verosimiglianza ottica con più libere deposizioni materiche di colore, in una fantasia di macchie e di contrasti luminosi, coniugando, secondo la personale inclinazione di Irolli, costume napoletano e genere fiammingo.