Project Description
Giuseppe Cosenza (Luzzi 1846 – New York 1922), La pensierosa
Olio su tavola di cm 27 x 16 firmato (G. Cosenza), datato (1877) e situato (Napoli) in basso a destra.
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Formatosi alla bottega di Giovanni Battista Santoro, Giuseppe Cosenza frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove entra in contatto con Domenico Morelli e Edoardo Dalbono. Dopo il soggiorno napoletano, su sollecitazione di Francesco Paolo Michetti, si reca a Parigi e a Londra. Durante questo soggiorno londinese, nel marzo 1875, prende parte ad un’esposizione artistica nazionale. Il Cosenza presenta due soli quadri: “I battelli sul Tamigi” e “Londra nella nebbia”, tanto pregevoli per fattura e naturalezza che vengono acquistati dal governo per arricchire le Gallerie Inglesi.
Nel 1886, per assecondare la moglie, la cantante spagnola Emiliana Contrera, spinta dalla nostalgia per i propri genitori, parte per l’America. Cosenza riscuote un buon successo oltreoceano come pittore dipingendo, presso l’Associazione Artistica di New York, in sole sei ore, la grande tela “Villaggio di negri in bivacco”. Questo dipinto gli consente di ricevere la carica di direttore presso la società “World’s fair” di Chicago. Qui, però, resta pochissimo tempo; infatti si trasferisce a New York, ove si stabilisce definitivamente nel 1890, assieme alla famiglia.
Pittore di vedute marinare molto luminose e realizzate con grande tecnica, per le quali divenne famoso, in questo piccolo dipinto si coglie la capacità del Cosenza di catturare la luce e riportarla gioiosamente sulla tavola arricchendola di piccoli particolari carichi di sentito lirismo. La tavolozza cromatica è vibrante di tonalità calde e avvolta da un vago senso di malinconia: allo straordinario brano di pittura filamentosa e materica che anima il registro superiore della composizione, si contrappone infatti la figura pensierosa di una giovane donna, adagiata su una poltrona dai finimenti dorati, nella mano destra un piccolo mazzo di fiori di campo, lo sguardo perso nel vuoto, forse proteso a rincorrere qualche ricordo amoroso di gioventù. Il piccolo dipinto diventa così una sublime rappresentazione del Πόϑος, allegoria che, secondo la letteratura greca, incarna il sentimento del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana.