Project Description
Giovanni Prini (Genova 1877 – Roma 1958), Il segreto dei bimbi
Bronzo di altezza cm 31 su base di cm 32 x 32, firmato (G Prini) sulla base
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Uno dei giovani scultori romani più interessanti”: così viene salutato nel 1908 Giovanni Prini dal grande Vittorio Pica che lo propone per la Biennale di Venezia dell’anno successivo. E proprio al grande Pica dobbiamo la definizione più suggestiva per la scultura di Prini: “una avviluppante linea armonica”. Proprio un’unica linea avvolge, raccogliendolo in una lirica rappresentazione degli affetti familiari, questo gruppo di bimbi, contraddistinto da un sentimento di tenerezza e di delicata umanità, indovinatissimo negli atteggiamenti seri di quegli ometti tutti seri che, misteriosamente formano capannello, confessandosi qualche loro grave fatto, nell’intimità di una innocente complicità. Nessun orpello anima questo piccolo gruppo – la cui prima versione fu esposta da Prini alla LXXIII Esposizione Internazionale di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Roma nel 1903 -, nessuna menzogna romantica traspare da questa celebrazione della infanzia, della sua innocenza e della sua intima dolcezza, colta dalla mano dello scultore con precisione e raffinatezza. Questo bronzo si inserisce a pieno titolo nel corpus di opere capaci di unire i due temi fondamentali della produzione artistica dello scultore, la spiritualità e l’infanzia, per l’appunto. Prini eleva il mondo dei piccoli, i loro giochi, la loro semplicità, la loro spontaneità e spensieratezza, inserendolo in quel socialismo umanitario di cui fu uno dei maggiori interpreti.
L’attenzione di Prini per il mondo dell’infanzia, un interesse che lo portò a ideare e a progettare anche graziosi giocattoli, affonda le radici nella perdita della amata figlioletta Lisa, prematuramente scomparsa, un evento luttuoso che portò lo scultore ad alleviare il dolore con una serie di opere straordinarie, capaci di colmare il vuoto causato dall’assenza della piccola Lisa. La questione è stata analizzata anche nella mostra “Giovanni Prini. Il potere del sentimento”, ospitata recentemente dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma. In quella importante rassegna espositiva – che presentava tra le altre, la scultura “Maternità”, in prestito dalla nostra galleria – la serie di sculture dedicate al mondo dell’infanzia, come le celebri “Gemelle Azzariti”, occupavano un posto di rilievo.
Accanto alla realizzazione di sculture di dimensioni ridotte che comunicano la sua forte vocazione per l’infanzia, che accompagnerà costantemente tutta la sua produzione artistica, Prini passerà a cimentarsi con la scultura monumentale, realizzando il fregio del pronao della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma rappresentando “l’artista e le battaglie artistiche” o “Peana dell’Arte”. Importante è la sua partecipazione alla prima edizione dell’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza nel 1923. Presente alle Quadriennali di Roma e alle Biennali di Venezia, negli anni successivi ottenne non pochi riconoscimenti ufficiali, come la nomina ad Accademico di San Luca.