Project Description
Angelo Titonel ( Cornuda 1938 ), Figura sdraiata
Acrilico su tela di cm 9,5 x 20, firmato e datato ( 1976 ) in alto a sinistra. Sul retro, titolo, firma e dedica dell’artista, datata Roma, 20/2/1976, “a Luigi dall’amico Angelo” che attesta la provenienza dell’opera dalla collezione Luigi Fagioli.
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«Titonel è stato iniziato al mistero che accomuna coloro che, nella pittura, si misurano con una “nuova oggettività”. Con quest’espressione non si fa riferimento a quanto di leggibile si depone sulla tela. La figura non è l’elemento rassicurante che conferma le aspettative del fruitore, riproducendo gli aspetti familiari o insoliti del suo mondo. L’oggettività è “nuova” quando a venire in primo piano, sotto l’apparenza di un significato, di una forma riconoscibile, è l’assolutamente indescrivibile. […] Alcuni quadri di Titonel inscenano uno strano confronto tra figure umane rese con gusto foto-realista e sfondi astratti, sapientemente composti. Non si tratta, credo, né di citazioni, né di semplici contrasti percettivi. In queste composizioni, che rappresentano lo sviluppo estremo della ricerca di Titonel, la figura linguisticamente trasponibile e il suo resto d’immagine vengono piuttosto presentate insieme. Lo spettatore è chiamato così a saltare bruscamente dall’una all’altra. Grazie a questa oscillazione, egli fa così esperienza del modo in cui la verità accade in pittura. All’occhio insaziabile del pittore il mondo non si presenta mai infatti senza un residuo indecifrabile. Esso contiene sempre più cose di quelle nominate dal linguaggio. E ciò che manca al mondo “detto”, “parlato”, “significato” è per il pittore proprio l’essenziale: è il senso stesso di quel mondo, vale a dire il modo assolutamente singolare in cui al suo sguardo quegli oggetti assolutamente normali – treno, corpi, sottopassi – sono dati.» ( Ronchi 1999 ).
Proprio il senso di mistero, di perturbante, di enigmatico aleggia dietro questa rappresentazione apparentemente serena di una giornata di piena estate al mare: il contorno sfumato dell’orizzonte, la pressoché totale assenza di elementi connotanti la spiaggia bianca sulla quale è distesa la figura di bagnante – modellata secondo i canoni della semplificazione pubblicitaria – veicola un’inquietudine latente che preclude a un avvenimento, la cui epifania è preclusa all’occhio del fruitore, come in una novella di Buzzati.
Trasferitosi giovanissimo a Milano dove consegue il diploma alla Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria del Castello Sforzesco, nel capoluogo lombardo opera in qualità di graphic-designer e art director in agenzie internazionali di pubblicità. Lasciata questa attività per dedicarsi totalmente alla pittura, espone per la prima volta nel 1964 a Velbert (Essen) in Germania. Trasferitosi a Roma, negli Anni Settanta è tra i protagonisti più importanti dell’ultima stagione del Realismo «magico» italiano. Nel 2001 il Complesso del Vittoriano di Roma ha ospitato una sua importante antologica.