FERRARI Giuseppe, pittore (Roma 1843 – 1905). Abbandonati gli studi classici, intrapresi di mala voglia, si iscrive – dopo aver appreso i primi elementi del disegno sotto la guida del pittore reatino Carloni, all’Accademia di San Luca, ove si fa notare vincendo diversi premi. Dal ritrattista Alessandro Marini, presso la cui bottega svolge un proficuo apprendistato, impara l’arte di rendere plastici i panneggi e morbidi gli incarnati.
Spirito irrequieto viaggia molto, recandosi ben presto in Terra santa per approfondire dal vero lo studio del paesaggio e l’ambientazione dei quadri a soggetto religioso cui si dedicherà una volta tornato in patria (grande è il successo di opere come Le tre Marie oggi a Londra e Cristo al Getsemani della Galleria Nazionale d’Arte Moderna). In un secondo viaggio in Africa settentrionale e in Arabia realizza bozzetti ed acquarelli a soggetto orientalista che riscuotono grande successo in Italia ed all’estero.
Nel 1875 si aggrega all’esplorazione geografica di Antinori e Barattieri in Tunisia ed Algeria, pitturando molti incisivi quadri di genere. Al ritorno esegue tutta una serie di acquarelli orientalisti, di cui alcuni di grande formato (a Torino nel 1879 ne espone uno dal titolo Musicanti arabi alto due metri e di così grande abilità tecnica da venire scambiato da tutti per un quadro ad olio), che ottengono un grande successo sia a Londra che a Monaco di Baviera.
Nel 1881 entra a far parte dell’Associazione degli Acquerellisti in Roma e l’anno prima di morire è tra i fondatori del Gruppo dei XXV della Campagna Romana, uno dei pochi per il quale non è rimasto il caratteristico soprannome.

Biografia a cura di Maurizio Berri