FERRARI Carlo, pittore (Bergamo 1861 – Roma 1951). Figlio di Giuseppe e Filomena Arrigoni segue nella natia Bergamo i corsi di giurisprudenza, ma, una volta laureato, anziché esercitare la professione di avvocato, per la quale non avvertiva alcun trasporto, si trasferisce a Roma spinto dal suo latente amore per la pittura. Qui comincia a frequentare la famosa Accademia di Giggi, iniziando con costanza e tenacia ad applicarsi allo studio del nudo e alla tecnica dell’acquarello.
Esordisce nel 1885 alla Società degli Amatori e Cultore di Roma con il dipinto Mattinata d’autunno a Villa Borghese, accolto con favore dalla critica e dal pubblico. Stringe una profonda amicizia con il pittore Vincenzo Cabianca, che diventa il suo maestro. A lui resterà legato per tutta la vita, come dimostra il commovente ritratto fatto al grande macchiaiolo in punto di morte.
Nel 1891 entra a far parte degli “Acquerellisti” ed espone a diverse rassegne della Società: nel 1900 presenta due opere dedicate ad Assisi (Chiesa di S. Francesco e Chiesa inferiore), nel 1902 partecipa con Tempo grigio e l’anno successivo espone Rovine delle Terme di Domiziano ad Albano.
Dopo il 1904 fa parte del Gruppo dei XXV della Campagna Romana con il soprannome di “parrocchetto”, a causa del profilo adunco del suo naso, limitando peraltro gli studi di paesaggio alle sole uscite domenicali con gli amici del gruppo (Il Tevere, In vista del lago di Nemi etc). La maggior parte della sua produzione pittorica fu infatti dedicata al ritratto, dove colse gli allori più importanti (tra l’altro un Ritratto di signora venne premiato all’Esposizione Universale di Parigi del 1900).

Biografia a cura di Maurizio Berri