Antonino Calcagnadoro
(Rieti 1876 – Roma 1935)
valutazione, vendita e acquisto quadri
Parametri di valutazione delle opere di Antonino Calcagnadoro
Aggiudicazione record:
14.000 euro per un olio su tela di cm 60 x 116 nel 2001
Valori medi per dipinti ad olio:
1.000 – 3.000 euro
Valori medi per opere su carta:
300 – 1.000 euro
CALCAGNADORO Antonino, pittore ( Rieti 1876 – Roma 1935 ). Il padre, Cesare, era pittore decoratore. Accanto a lui il giovane Antonino inizia il suo apprendistato con la decorazione del Convitto Comunale Umberto I di Rieti nel 1887. La sua formazione continua tra il 1890 ed il ’93 sempre a Rieti accanto anche a Giacomo Casa, autore degli affreschi al Teatro Vespasiano ed al Palazzo della Prefettura, ed a Giovanni Pieroni, che si occupa delle decorazioni di Villa Maraini.
Del 1894 sono i primi dipinti, un Autoritratto e Un episodio dell’assedio di Numanzia ( Rieti, Museo Civico ).
Negli ultimi anni dell’Ottocento iniziano i legami di amicizia con alcuni artisti, tra i quali Duilio Cambellotti, Adolfo De Carolis, Camillo Innocenti. Il suo impegno di decoratore è sempre intenso. Nel 1904 vince un premio all’Esposizione di Firenze per il dipinto I disoccupati, che segna l’apertura del pittore ai temi del verismo sociale.
Chiamato alle armi allo scoppio della guerra inizia a dipingere quadri a sfondo patriottico e pergamene per beneficenza. Partecipa nel 1917 alla Mostra Naz. Di Pittura “ Visioni di Guerra ”, alla quale espongono anche Oppo, Prini, Crema e De Angelis. Al termine del conflitto ( 1918-19 ) partecipa alla Mostra Bambini e Fiori della Società degli Amatori e Cultori con due dipinti, Papà non torna e Rose.
Nel 1924 inizia l’insegnamento di pittura alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti a Roma. Nel 1925 la Galleria Mario Giacomini di Roma presenta una vasta personale del pittore con buon successo di critica e pubblico.
Partecipa nel 1930 alla Prima Mostra Internazionale d’Arte Sacra, dove il re acquista Volo d’angeli, oggi al Quirinale. Vince la cattedra di ornato disegnato al Liceo Artistico di Roma e, nel 1931, restaura la controfacciata della chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma dipingendo La venuta dello Spirito Santo su di un affresco del fiorentino Jacopo Zucchi del 1576. Nel 1935 viene nominato Grande Ufficiale della Corona.
Biografia a cura di Maurizio Berri
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