Cesare Biseo
(Roma 1843 – 1909)
valutazione, vendita e acquisto quadri
Parametri di valutazione delle opere di Cesare Biseo
Aggiudicazione record:
11.000 euro per un olio su tela di cm 50 x 75 nel 2015
Valori medi per dipinti ad olio di soggetto orientale:
3.000 – 8.000 euro
Valori medi per opere su carta di soggetto orientale:
1.000 – 3.000 euro
BISEO Cesare, pittore ( Roma 1843 – 1909 ). Nasce a Roma, ove il padre, Gian Battista, valente pittore accademico di Brescia, si era da poco trasferito essendo stato chiamato a decorare il castello di Bracciano. Riceve dunque dal padre i primi insegnamenti artistici e, a seguito del genitore, trascorre da giovane un lungo periodo a Parigi. Il padre era stato infatti chiamato dalla cugina di Napoleone III, Clotilde, ad affrescare il suo palazzo. La sua formazione viene dunque completata nello stimolante ambiente culturale della Ville Lumiere.
Nel 1869, in occasione dell’inaugurazione del Canale di Suez, il Kedivé d’Egitto lo chiama a decorare prima il suo palazzo in Alessandria e poi il Teatro dell’Opera al Cairo.
Innamoratosi dell’Africa la visita più volte e nel 1875 con Edmondo De Amicis e il pittore Stefano Ussi fa parte della prima missione italiana in Marocco. Ne trae diversi albi di schizzi, che utilizza per illustrare, insieme ad Ussi, il libro di Der Amicis, Marocco, edito nel 1877 dalla casa editrice Treves di Milano. Nello stesso anno accompagna De Amicis a Costantinopoli, illustrando poi l’omonimo libro dello scrittore pubblicato nel ’78 sempre dalla Treves.
Il grande successo di entrambe le edizioni consacra Biseo “ orientalista ”, spingendolo ad intensificare la produzione di oli ed acquarelli a soggetto arabo.
Intanto nel 1875, assieme a E. Roesler Franz e N. Cipriani, fonda a Roma la Società degli Acquerellisti, di cui diviene presidente nel 1881. La vena orientalista infatti non gli aveva fatto dimenticare la passione per i paesaggi della Campagna Romana, ritratti con grande fedeltà ed originali tagli di luce ( notevole “ l’ardito effetto di sole ” ), evolvendo dall’originario gusto classico verso soluzioni sempre più veriste.
Lo troviamo anche tra i soci fondatori del Gruppo dei XXV della Campagna romana, ove Pascarella gli affibia il nomignolo di “ cairate ” per i suoi trascorsi egiziani. Ebbe lo studio al n. 33 di via Margutta e fu, come le foto di Oreste Sgambati stanno a dimostrare, un frequentatore assiduo del Caffè Greco, dove fu soprannominato “ professorissimo ” per la sua maestria a biliardo.
Oltre agli affreschi ed alle decorazioni degli esordi, dipinge ugualmente bene ad olio e all’acquarello. Si è inoltre dedicato con successo all’acquaforte, come dimostrano le sue bellissime illustrazioni di libri.
Tra le innumerevoli mostre alle quali ha partecipato possiamo ricordare l’Esposizione di Belle Arti a Napoli nel 1877, l’Esposiz. Internaz. Di Roma del 1883, le infinite rassegne della Società degli Acquerellisti a partire dalla data di fondazione ( 1875 ) e quelle altrettanto numerose della Soc. degli Amatori e Cultori ( dal 1884 ), le Biennali di Venezia ( 1887 e 1905 ).
Biografia a cura di Maurizio Berri
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