MORANI Vincenzo, pittore (Reggio Calabria 1809 – Roma 1870). Allievo del padre Fortunato, si iscrive nel 1827 all’Accademia di Napoli sotto la guida di C. Angelici e di J. Franque.

Pittore di soggetti sacri, come dimostrano le opere del monastero benedettino di Cava dei Tirreni, e di temi storico-romantici di ispirazione letteraria (L’incoronazione di Ester alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, Tasso alla corte ferrarese del Duca Alfonso II alla Biblioteca Nazionale di Napoli) è stato in vita molto ricercato, come stanno a dimostrare le numerose commissioni ricevute.

Abile anche nel ritratto, vince con La morte di Archimede il pensionato a Roma nel 1834. Qui si stabilisce definitivamente con tutta la famiglia. Entrato in contatto con l’ambiente purista di Tommaso Minardi, stempera il rigido accademismo della sua prima formazione verso un tipo di pittura più dichiaratamente romantica.

Tra il 1830 ed il 1850 continua ad esporre regolarmente alle mostre borboniche che si tengono a Napoli. Al Museo di Capodimonte sono conservati Venere che reca le armi ad Enea e S. Giovanni Battista Erode ed Erodiade.

Nel 1862 presenta due quadri all’Esposizione di Londra: Costumi dei dintorni di Roma e Dante e Beatrice incontrano Piccarda e la Regina Costanza.

Biografia a cura di Maurizio Berri