Vincenzo Camuccini

(Roma 1771 – Roma 1844)

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Parametri di valutazione delle opere di Vincenzo Camuccini

Aggiudicazione record:
95.566 euro per un olio su tela di cm 182 x 134 nel 2020

Valori medi per dipinti ad olio:
2.000 – 9.000 euro 

Valori medi per opere su carta:
1.000 – 2.000 euro 

CAMUCCINI Vincenzo, pittore ( Roma 1771 – 1844 ). Affidato dal fratello Pietro, collezionista e mercante d’arte, alle cure del pittore D. Corvi, viene introdotto nell’ambiente della cultura tardo settecentesca del salotto romano di Angelica Kauffmann. Riconducibile a quel contesto è il Paride bambino ( 1796 Museo Borghese, Roma ), esempio di classicismo erudito e sentimentale.
Tra il 1790 ed il 1797 frequenta l’Accademia dei Pensieri dove conosce i pittori fiorentini P. Benvenuti e L. Sabatelli, il lombardo G. Bossi e gli stranieri F. X. Fabre, J. B. Wicar e M. Muller.
Grazie a questi incontri, la sua pittura subisce una notevole maturazione come si può constatare nei due dipinti La morte di Cesare e La morte di Virginia, entrambi a Napoli al Museo Capodimonte, che segnano il distacco dalla matrice settecentesca e l’approdo alla pittura storica alla J. L. David.
La sua pittura, nella Roma napoleonica e della Restaurazione si contrappone allo schieramento di G. Landi, con il quale l’artista si trova a gareggiare in più occasioni: nella chiesa di Piacenza di San Giovanni in Canale ( 1806-1810 )e a Perugia in Palazzo Baglioni ( 1807 – 1816 ); infine a Roma a Palazzo Torlonia ( 1810 ), a Palazzo Gabrielli ( 1809-11 ) e al Quirinale, ove il pittore accentua il tono aulico dei rimandi cinquecenteschi.
Nel 1810 visita Monaco e Parigi, ove a stretto contatto con J. L. David ed il suo atelier elabora la Continenza di Scipione.
Ispirati al medesimo rigore ed asciuttezza compositiva sono una serie di soggetti romani: Cornelia madre dei Gracchi ( 1810-11 , Lucca Palazzo Ducale ), Storie di Attilio Regolo, Virgilio che legge l’Eneide ad Augusto ( 1819 ), Le donne romane portano le gioie all’erario ( 1816 – 1820 ), La partenza di Attilio Regolo ( 1824, Roma Palazzo Braschi ): Tutte opere replicate più volte:
Con l’affermarsi della corrente purista inizia il declino del suo linguaggio classicista. Raffinato ed aulico ritrattista effigia anche l’alta società, papi e regnanti, nobili ed artisti della Roma di inizio secolo, tra i quali vanno ricordati il Ritratto di Pio VII e quello della Regina Maria Luisa.

Biografia a cura di Maurizio Berri

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