VALERI Silvestro, pittore (Roma 1814 – 1902). Frequenta l’Accademia di San Luca sotto la guida di Tommaso Minardi, che lo introduce al verbo “purista”. Nel 1827 con Il gladiatore moribondo vince, nella sua classe, il primo premio per il disegno.

La prima opera significativa è il San Primo dipinto nella chiesa di Santa Maria in via Lata, su commissione del principe Filippo Doria. Nel 1837 dipinge per il principe Borghese il quadro San Francesco di Sales che visita i carcerati e poi decora a tempera la cappella privata del principe Doria con I quattro Evangelisti.

Nel 1845 vince il concorso per la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti a Perugia, ove rimarrà ad insegnare sino al 1873.

Si dedica con passione all’insegnamento, sempre attento alle innovazioni ed alle nuove tendenze che si affermano nel mondo dell’arte. Tra i suoi allievi si annoverano i migliori pittori umbri della seconda metà dell’Ottocento, quali Annibale Brugnoli, Domenico Bruschi, il conte Lemmo Rossi Scotti, amico e discepolo di Nino Costa, Eliseo Fattorini e Luigi Sabatini.

Nel 1871, a coronamento di una vita dedicata alla pittura ed all’insegnamento viene eletto tra i membri dell’Accademia di San Luca.

Tra le frequenti partecipazioni a manifestazioni espositive ufficiali si possono ricordare quella alla Mostra del Culto Cattolico del 1870, inaugurata da Pio IX nel chiostro della Certosa di S. Maria degli Angeli, con il tondo La Madonna Santissima che innaffia un giglio, e quella all’Esposizione Generale Umbra del 1899 con il Ritratto fatto da se stesso.

Artista versatile, come sottolinea Pier Andrea De Rosa, Valeri coltiva con pari bravura tutte le tecniche pittoriche, affresco, tempera, olio ed acquarello, dimostrando così di essere un pittore completo.

Biografia a cura di Maurizio Berri