AURELI Raniero, pittore ( Roma 1885 – Roma 1975 ). Viene iniziato all’arte dal padre Giuseppe, pittore anch’egli, che è il suo primo maestro e gli fa conseguire il diploma al Liceo Artistico di Roma. Frequenta poi la scuola di Pio Joris, ma dopo due anni passa sotto la guida del “ Capoccetta”
Calandi, che considererà per sempre il suo maestro spirituale.
Ad inizio carriera fa esperienze divisioniste, dipingendo soggetti romantici con luminosità diffuse e forme sfumate. Ben presto però, sulla scia di Calandi prende a dipingere la campagna romana, mitigandone la solennità in un aurea di incanto fiabesco. Entrato nel gruppo dei “XXV” si vede affibbiare il nomignolo di “gallo cedrone” per come una volta, tornato dal fronte, gli amici lo videro pavoneggiarsi nella sua sgargiante divisa da ufficiale. Buon ritrattista, contrariamente agli altri aderenti al “ Gruppo ”, preferisce la tecnica ad olio all’uso dell’acquarello.
Partecipa a diverse edizioni delle mostre degli Amatori e Cultori ( quasi ininterrottamente dal 1909 al 1928 ); alle Biennali romane del 1921 e 1925; alla Biennale di Venezia del 1921 e alla Mostra di Napoli degli Artisti grigio-verdi del 1920.

Biografia a cura di Maurizio Berri