Project Description

Romeo Costetti (Reggio Emilia 1871-1957), Falco giocoliere

Monotipo su carta di cm 64 x 48 (foglio) e di cm 49×38 (disegno) firmato in basso a destra (R. Costetti) e intitolato in basso a sinistra.

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Fratello di Giovanni, anch’egli pittore, Romeo, dopo un soggiorno di qualche anno a Bologna, ricevette una prima formazione artistica presso l’Istituto d’Arte di Reggio Emilia, come allievo di Gaetano Chierici e Cirillo Manicardi. Dal 1891 al 1895, si recò a Firenze e a Napoli.

Viaggiò molto tra il 1900 e il 1903 entrando in contatto con gli ambienti artistici europei. Fu nel corso di un soggiorno parigino che affinò la difficile tecnica del monotipo, impressione in un unico esemplare da una lastra metallica dipinta con colori liquidi, utilizzata da Edgard Degas. Nel 1904 espose alla Società di Belle Arti di Firenze il dipinto “L’anima sogna”, molto apprezzato dalla critica. Fu il trampolino di lancio per la sua definitiva affermazione: infatti partecipò a dodici edizioni della Biennale di Venezia e nel 1909 per la prima volta con un monotipo, “La raffica”.

Nel 1921 fu tra i protagonisti della mostra della Primaverile Fiorentina insieme a Giorgio de Chirico e Carlo Carrà. Nel 1930 partecipò insieme ai maggiori artisti italiani alla “Exposition de la gravure e de la médaille italienne contemporaine” di Parigi. In Italia e all’estero furono particolarmente apprezzati i monotipi raffiguranti maschere, evocative di un settecentesco carnevale veneziano, e animali diversi. Proprio a quest’ultimo ambito di produzione si possono ricondurre le due opere presentate in questa sede, due mirabili studi condotti dal maestro emiliano dai quali traspare la sua  passione per il mondo animale: un gallo e un falco giocoliere, raffigurati con assoluta acribia e approccio lenticolare all’osservazione del dato naturale. I profili dei due pennuti giganteggiano all’interno dello spazio dipinto, assumendo una aurea solenne che, in filigrana, celebra la bellezza del codice misterioso della natura.
Nell’ultima parte della sua vicenda terrena, Costetti si trasferì a Roma dove prese parte a numerose edizioni della Quadriennale e si unì agli ambienti legati alla Secessione Romana.