Project Description

Norman Prescott – Davies (1862 – 1915), (attr. a) Profilo di donna con copricapo stellato

Olio su tela di cm 35 x 30 firmato (Prescott) in basso a destra e datato (95).

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Una giovane donna raffigurata di spalle, a mezzo busto, il profilo appena accennato grazie ad una leggere torsione che mostra all’osservatore dolci lineamenti di un volto arrossato dal sole del Mediterraneo. Abbigliata con una tunica verde smeraldo, allacciata da un fermaglio all’altezza della spalla sinistra, la chioma di ricci corvini raccolta in un fazzoletto azzurro punteggiato da motivi decorativi a forma di stella. Un mistero avvolge la protagonista di questo dipinto di piccolo formato, come anche lo spazio naturale delineato attorno al suo profilo: cielo e mare sembrano fondersi in un’unica velatura celeste che copre interamente la superficie del quadro, rischiarata al centro da tenui bagliori di un sole pomeridiano.

Proprio partendo da una attenta analisi iconografica del dipinto qui presentato, è presumibile supporre una paternità dell’opera riconducibile alla mano del pittore e illustratore inglese Norman Prescott-Davies. Nato a Isleworth, Prescott-Davies frequentò il London International College e il South Kensington. Eletto socio del Royal College of Art nel 1891 e della Royal Society of British Artists nel 1893, l’artista britannico è noto proprio per la sua produzione caratterizzata da una serie innumerevole di ritratti femminili influenzati dallo stile di John William Godward, pittore inglese, operante nella fase finale del periodo preraffaelita/neoclassico.

Norman Prescott - Davies

Come Godward, anche Prescott-Davies appare, nei tanti ritratti dedicati al mondo femminile, seguace delle teorie di Frederic Leighton, ma con uno stile più vicino ad Alma-Tadema, con cui condivideva una forte passione per l’architettura classica, e soprattutto per le strutture marmoree. Nella maggior parte delle sue opere, sempre sontuose e colme di grazia, sono rappresentate infatti donne in abbigliamento classico posanti su sfondi marcatamente decorativi, spesso su un terrazzo di marmo. Non mancano, altresì, opere in cui compaiono sensuali figure femminili nude o seminude (si pensi al dipinto “Ninfa del mare”, eseguito nel 1904) e innocenti e tenerissime raffigurazioni aventi come protagonista il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza (si pensi all’olio “Iris”, eseguito nel 1906). I titoli delle sue opere – come, ad esempio “Musa greca” e “L’oracolo” – riflettono la fonte della sua ispirazione: la civiltà classica, in particolare quella dell’antica Roma, ma anche – talvolta – quella greca, a testimonianza dei suoi, seppur ridimensionati dalla critica più recente, legami con Leighton.