Project Description

Mauro Reggio ( Roma 1971 ), Ponte Elio

Olio su tela di cm 100 x 200, eseguito nel 2014.

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«Durante l’ultimo anno di Accademia di Belle Arti smisi di dipingere le solite modelle e nature morte per focalizzare l’attenzione solo sul paesaggio urbano. Quello che mi interessava era l’architettura dei diversi edifici di epoche e stili diversi e il loro accostamento forzato. Roma offre innumerevoli scorci con queste caratteristiche e quindi mi misi al lavoro dipingendo le varie archeologie che si relazionavano ad architetture del Barocco o al razionalismo novecentesco o alla Tangenziale Est, da molti considerata una sorta di ecomostro ma che a me da sempre ricorda il vecchio film “Metropolis” di Fritz Lang e suscita suggestioni surreali anche nel suo realismo ormai decadente. Per focalizzare con maggior attenzione le architetture dei soggetti scelti, da subito li ho spogliati dagli elementi per me estranei alla composizione e quindi le prospettive delle piazze e delle strade sono prive di uomini, automobili, insegne varie, cartelli pubblicitari».

Con queste parole, il pittore Mauro Reggio, da molti considerato il maggior vedutista italiano attivo nell’attuale panorama artistico nazionale, racconta la definizione della sua cifra stilistica, raggiunta in una tensione a un tempo metafisica e crepuscolare che anima la galleria degli scorci romani che popolano la sua produzione degli ultimi anni.

Mauro Reggio

Il dipinto che presentiamo in questa sede è una veduta del romano ponte Elio, noto ai più come ponte Sant’Angelo, una delle costruzioni più celebri al mondo, sia per la regolarità, la simmetria, l’apertura della luce e la distanza dal pelo dell’acqua degli archi, sia per la nobiltà dei materiali e la monumentalità dell’insieme. Reggio evidenzia queste caratteristiche peculiari dell’architettura, prediligendo una visione dal basso che, adottando un sapiente uso del chiaroscuro e del gioco delle ombre riflesse nello specchio d’acqua del Tevere, sottolinea l’armonica bellezza della costruzione, sormontata dal cielo di colore arancio scuro, tipico della tavolozza del maestro, una scelta cromatica “improbabile e surreale”, secondo la definizione stessa del pittore, che conferisce un’atmosfera straniante all’intera composizione, quasi come se ci si trovasse in un paesaggio distopico pensato dal regista Ridley Scott.

Diplomato all’accademia di Belle Arti, opere di Reggio si trovano a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica Italiana, nel Grand Hotel di Roma, nei negozi Bulgari di tutto il mondo. Della sua produzione pittorica, hanno scritto Luca Beatrice, Maurizio Calvesi, Rossana Campo, Paolo Manazza, Marcello Pera e Vittorio Sgarbi.