Project Description

Mario Schifano (Homs 1934 – Roma 1998), Senza titolo (Ombrelloni da mare)

Pennarelli, grafite e collage su cartoncino di cm 70 x 50 databile al 1973-77, firmata (Schifano) in basso al centro. Opera autentica archiviata nell’Archivio Generale dell’opera di Mario Schifano con il n. 02413130622 in data 25 novembre 2013 dall’Archivio Mario Schifano

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Mario Schifano è un artista e pittore italiano molto apprezzato a livello internazionale per la continua sperimentazione artistica oltre che per l’apertura ad una via italiana verso la pop-art. Trasferitosi a Roma con la famiglia dopo la fine della guerra, il giovane Schifano inizia la sua attività artistica come pittore. Le sue prime opere risentono dell’influenza dell’Arte Informale ed inaugura la sua prima personale nel 1959 alla Galleria Appia Antica di Roma. Già dall’anno successivo, la pittura di Schifano subisce una svolta radicale. L’artista dipinge quadri monocromi; delle carte ricoperte di un solo colore uniforme e superficiale quasi una sorta di schermo nel quale si annullano tutti gli eventi e tutti gli oggetti. Nel corso del 1962 Schifano visita gli Stati Uniti dove entra in contatto con Andy Warhol ed il movimento della Pop Art, restando molto affascinato dall’opera di Dine e di Kline. In quel periodo alcune sue opere saranno esposte alla mostra The New Realist alla Sidney Janis Gallery di New York dove a confrontarsi con i nouveaux réalistes europei (Schifano, Arman, Christo, Hains, Klein, Raysse, Rotella, Spoerri e Tinguely) non sono più gli esponenti storici del neodada americano quali Johns, Rauschenberg, Stankiewicz e Chamberlain ma la nuova generazione destinata ad esplodere sotto l’insegna della Pop Art ovvero Warhol, Jim Dine, Indiana, Lichtenstein, Oldenburg, Rosenquist, Segal, Thiebaud e Wesselmann. Dopo aver allestito diverse personali in alcune delle grandi città europee quali Roma, Parigi e Milano ritornerà negli Stati Uniti sul finire del 1963. Tornato dagli USA, Schifano ritrova la tecnica del passato ma più precisamente una sua personale figurazione del passato. Attraverso la rivisitazione della storia dell’arte Schifano comincia a lavorare per cicli tematici. È il periodo che va dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’70 in cui i paesaggi diventano sempre più sintetici e gestuali conducendo i suoi lavori verso i celebri Paesaggi Anemici. Nel 1971 partecipa alla mostra Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960-70, curata da Achille Bonito Oliva ed è presente alla X Quadriennale di Roma.

Nel corso degli anni ’80 le opere dell’artista vengono esposte in varie edizioni della Biennale di Venezia ed è presente alla rassegna Arte italiana nel XX secolo organizzata dalla Royal Academy di Londra. L’opera qui presentata eseguita verso la fine degli anni ’60 appartiene alla serie di disegni dedicati agli ombrelloni da spiaggia. Troviamo un utilizzo quasi ordinato dei pennarelli colorati, che a piccole sezioni circondano il rettangolo dedicato all’acqua con onde a collage implementate da tratti a pennarello azzurri. Più in basso a sinistra altri due rettangoli più piccoli, uno vuoto mentre il secondo recante il collage dell’ombrellone. In questo punto del foglio si nota una piega trasversale presente prima della creazione dell’opera poiché il collage sopra di essa non risulta essere in alcun modo compromesso. La testimonianza di una propulsione creativa dell’artista che andava al di là della presentazione formale dell’opera. Sono presenti anche due scritte direzionali a matita: Alto e Orizzontale anch’esse tipiche del linguaggio artistico ricercato da Schifano in quegli anni.