Project Description
Mario Schifano (Homs 1934 – Roma 1998), Senza titolo
Tecnica mista su carta di cm 100 x 70, firmato (Schifano) in basso a destra, databile al 1979. Opera archiviata dalla Fondazione Mario Schifano l’8 aprile 2002 con il n. 79/120.
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La riflessione di Mario Schifano sul potere iconico delle immagini scandisce l’intero suo percorso artistico. Già agli inizi degli anni Settanta, la mostra “Paesaggi TV”, tenutasi nel dicembre 1970, testimonia la ricerca di un linguaggio pittorico capace di fondere la tradizione con l’irruzione dei nuovi media nel quotidiano: nei lavori esposti in quell’occasione incomincia a riportare le immagini video direttamente su tela emulsionata, isolandole dal ritmo narrativo delle sequenze a cui appartengono e riproponendole con tocchi di colore alla nitro in funzione estraniante. Dice a questo proposito Schifano: “Il processo è lungo ed elaborato. Ma solo così riesco ad ottenere quegli effetti di realismo e di visionarietà che rincorro con l’immaginazione”.
Schifano sembrava aver capito che per difendersi meglio dal tubo catodico fosse necessario mettere un diaframma tra sé stesso e la realtà, dipingere attraverso una mediazione. La riflessione di natura estetica lo condusse non soltanto a ritagliare foto dai giornali ma anche a riprendere con la Polaroid scene di film dalla televisione, a volte film pornografici in cassetta che poi rielaborava nei quadri. Sosteneva, infatti, che le immagini mediate attraverso la fotografia o il cinema risultavano molto più affascinanti, capaci di spunti innumerevoli e impensabili, anche perché la sua era un’immaginazione portata naturalmente a stravolgere.
Il lavoro qui presentato è sintomatico della produzione dell’artista romano incentrata sull’irruzione della televisione, sua grande musa ispiratrice, nella fervida creatività del faber. In particolar modo, l’opera sembra ispirarsi alle riflessioni condotte dal filosofo Karl Popper che sentì l’urgenza d’esporre socialmente il problema costituito dalla tv, nella quale intravedeva dei pericolosi vizi strutturali. Schifano preleva un’immagine pornografica, raffigurante una scena di amore saffico, trasferendola sulla tela emulsionata dove agisce con colori alla nitro.
L’artista quindi riumanizza l’immagine evanescente del video che, attraverso la personalizzazione del suo gesto pittorico, viola la freddezza del medium, conferendo di nuovo all’oggetto la sua aura. L’opera in questione, quindi, si inserisce nel corpus di fotografie ritoccate a smalto e acrilico, tele emulsionate, tele preparate al computer, pubblicità ritratte fotograficamente e grandi tele raffiguranti il televisore, eseguite da Schifano a partire dalla fine degli anni Settanta.