Project Description

Luigi Bazzani (Bologna 1836 – Roma 1927), Studi degli scavi di Pompei

  • Casa del marinaio, impluvio e il puteale, acquarello su carta di cm 37 x 26 firmato in basso a destra
  • Dall’atrio, il vestibolo della casa dei Vettii, acquarello su carta di cm 38 x 25 firmato e situato (Pompei) in basso a destra

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Risulta eccezionale la produzione dello scenografo e vedutista bolognese Luigi Bazzani le cui opere sono conservate in molte prestigiose gallerie in Italia e all’estero: nel Museo Archeologico Nazionale e nella Galleria di Capodimonte a Napoli, nella Galleria di Arte Moderna a Roma, ma anche nel Victoria and Albert Museum di Londra, che acquistò dall’artista oltre cento acquerelli. In particolar modo risulta straordinario il contributo che i suoi acquerelli, caratterizzati da una grande qualità artistica e da una prodigiosa abilità tecnica, rappresentano ancora oggi per lo studio di Pompei e della sua storia.

Quelli presentati in questa sede costituiscono una selezione dell’immenso patrimonio costituito dalle opere di questo artista – che operò a Pompei per circa un trentennio tra il 1880 e il 1910 circa – e composto da centinaia di acquerelli e disegni, in gran parte sconosciuti al pubblico e agli stessi archeologi, opere che restituiscono con assoluta precisione edifici e pitture oggi gravemente danneggiati o scomparsi. Soltanto nel 2013 la Fondazione del Monte di Bologna ne ha presentati una cospicua parte in una mostra dal titolo “Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani”: un’occasione, quella creata dall’istituzione felsinea, per riscoprire l’essenza dei dipinti pompeiani di Bazzani: il movente è quello di riprodurre i luoghi e le sensazioni, le luci e gli stupori di una visita alla città, di ricrearne scorci suggestivi, avvolti in un’atmosfera silenziosa e luminosa, dal forte valore evocativo.

Luigi Bazzani

I suoi acquarelli consentono di intraprendere un vero e proprio viaggio nella Pompei della seconda metà dell’Ottocento, esplorando di volta in volta differenti momenti del periodo in cui l’artista operò nella città campana: il complesso rapporto tra la pittura e la fotografia, tecnica innovativa che andava affermandosi proprio in quegli anni, la corrente “neopompeiana” di ispirazione storica, alla quale lo stesso Bazzani aderì per qualche tempo, l’evoluzione definitiva del suo lavoro verso il vedutismo, il cui intento era quello di far rivivere nell’osservatore il fascino e l’emozione di una visita alla città antica. Le vie della città, gli scorci urbani assolati e silenziosi, sono uno dei tratti più caratteristici della produzione di Bazzani: l’occhio del pittore si sofferma soprattutto sulle vie minori, sui vicoli stretti e abbandonati, che più di altri permettono di imprimere all’opera l’atmosfera sospesa e immobile dell’antica città.