Project Description
Luca Pignatelli (Milano 1962), Bosco
Acrilici su tela di cm 120 x 110, firmata (Luca Pignatelli) e datata (2009) sul retro. L’opera è munita di autentica, firmata dall’artista, datata Milano 6 aprile 2009
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Luca Pignatelli nasce il 22 giugno 1962 a Milano, città dove vive e lavora in una casa studio da lui stesso progettata. Figlio d’arte, completati gli studi superiori, si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1981. Frequenta i corsi di composizione architettonica, in quegli anni segnati dalle intuizioni di Aldo Rossi e dall’idea della crescita sedimentaria della storia che per Pignatelli assumerà poi nei riguardi della pittura un rapporto particolare, legato alla ricerca sul tempo e sulla memoria. Da sempre attento ai cambiamenti che intercorrono negli scenari dell’arte, della pittura e dell’architettura, Pignatelli è capace di condensarli con una riflessione storica trasversale. La città e la storia dell’arte rappresentano per l’artista una sorta di scena fissa delle vicende dell’uomo, oltre che una dimensione con cui intrattenere una ricerca e operare delle analogie, come dei cambiamenti. È affascinato dalle architetture anonime e delle città portuali incontrate nei suoi percorsi attraverso le città europee come Milano, città di nascita e luogo d’elezione, e allo stesso modo dalle città americane come New York, dove soggiorna per lunghi periodi a partire dal 1986.
Pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni, Pignatelli lavora di norma su supporti anomali, recuperati, e già di per sé pittorici: teloni di canapa, legni, ferri, carte assemblate e tessuti, sui quali interviene sovrapponendo la propria selezione di immagini, icone della memoria collettiva, tratte da una sorta di repertorio universalmente noto. I suoi lavori scandagliano tra immagini-archivio, spesso reperti di aulica classicità, ma anche paesaggi urbani o di montagne, talvolta treni, aerei e macchine costruite dall’uomo. Le sue immagini sono quelle di una classicità sempre viva e presente che non parla il linguaggio muto e inanimato della copia. Ogni opera di Pignatelli riproduce oggetti memorabili, manufatti artistici che evocano sentimenti incolmabili di eternità e infinito, di cui siamo oggi destinatari, facendoci intendere o sentire solo l’eco di emozioni sublimi, qualcosa di infinito e senza tempo. Un’eco tangibile in questo bosco, uno dei temi prediletti dall’artista lombardo, nel quale la teoria dei tronchi altissimi filtrati da una luce boreale, diventa una partitura ritmica suturata, cucita da un gancio, discreto e poetico object trouvé.