Project Description
Giuseppe Migneco (Messina 1903 – Milano 1997), Nudo
Tecnica mista (acquarello e pastello) su tela di cm 57 x 45 firmato (Migneco) e datato (69) in basso a destra.
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«Guardando i disegni di Migneco si ha la riprova della sincerità dei suoi quadri. Qualcuno ha detto che i disegni sono, spesse volte, i “sogni” di un pittore, rappresentano cioè il lato più scoperto delle sue ambizioni, annunciate e denunciate ma che poi sfumano davanti al quadro. Da tale riprova Migneco non soltanto esce salvo, ma più persuasivo. Direi che è così per due ragioni. La prima: nel ductus c’è una definizione sensibile del suo modo d’intendere, di trasfigurare, di interpretare la forma. La seconda: nel poco “colore” impiegato come sollecitazione cromatica, c’è la costante fiducia in certi toni, che dominando poi nei suoi quadri. Infine nei disegni l’invenzione del tema di traduce e si conclude sempre in un drammatico sentire quella realtà umana che contraddistingue la sua opera maggiore.
Si direbbe che nell’esercizio del disegno egli realizzi questa sua realtà socialmente pittorica (o pittoricamente sociale). Con le risorse più spontanee della fantasia, filtrata attraverso la purezza dei sentimenti e non attraverso la scaltrezza del mestiere.» Con queste parole nel 1970 Enrico Emanuelli sottolineava l’importanza del disegno nel percorso artistico di Migneco.
La pittura di Migneco si manifesta nei primi anni quaranta con una “pennellatura lunga, aggressiva, di preferenza verde, tra cui fili di giallo cromo vibrano”. Questo tratto libero e violento risente chiaramente dell’eco di Van Gogh, per quanto Migneco avesse conosciuto il maestro olandese solo per mezzo di riproduzioni. Il suo orrido si richiama come interesse morale, allo sviluppo d’un Rouault e d’un Soutine, piuttosto che alla pura maschera espressionistica.
Questa particolare declinazione del tema dell’antigrazioso, filtrato attraverso una meditazione condotta da Migneco sul primitivismo, è rintracciabile nell’opera qui presentata, un nudo di donna, nella quale, se il volto richiama la scultura negro-africana, il sesso in evidenza evoca l’Origine del Mondo di Courbet, capolavoro dell’arte realista francese.