Project Description
Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova 1762 – Milano 1844), San Lazzaro degli Armeni, Venezia
Tempera su carta di cm 15,5 x 18
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Annoverabile fra gli ultimi e certamente i più validi esponenti della tradizione pittorica del XVIII secolo, Giuseppe Bernardino Bison si formò frequentando l’Accademia di Venezia, dove studiò le leggi della prospettiva attraverso il lavoro di Antonio Visentini e la maniera settecentesca di Staffage. Diplomatosi nel 1789, Bison intraprese una carriera sempre più frenetica, soprattutto come decoratore e freschista di importanti palazzi nobiliari del Nord Italia. Attivo dapprima a Ferrara, dove collaborò alle decorazioni di Palazzo Bottoni, si trasferì a Treviso e a Padova, dove fu coinvolto nella realizzazione del ciclo di affreschi nel Teatro Nuovo. Intorno al 1800, tornò a Venezia – in quel momento in mani austriache – dove lavorò nel palazzo Dolfin, prima di stabilirsi a Trieste. Nel capoluogo friulano, Bison ottenne un incredibile successo per i suoi affreschi, ma anche per la pittura da cavalletto, genere che non abbandonò mai lungo il corso della sua carriera. Fra le numerose committenze pubbliche e private ricevute, sicuramente la più prestigiosa è quella che lo vide protagonista nel ciclo di dipinti eseguiti a tempera nel 1803-04, con scene desunte dall’Iliade, nella Sala rotonda del Palazzo Carciotti, e il vasto soffitto realizzato nel 1805 circa nella nuova sede della Borsa.
Nel 1831, all’età di sessantanove anni e per ragioni che rimangono oscure, si trasferì a Milano. Presente costantemente all’Academia di Brera e assunto come scenografo al Teatro della Scala, durante quest’ultimo periodo della sua carriera lavorò principalmente a dipinti di piccolo formato, visitando diverse città dell’Italia settentrionale, non mancando di soggiornare anche a Roma e a Firenze. Come il suo contemporaneo, Giacomo Guardi, le sue vedute minuscole furono molto ammirati dai visitatori stranieri del Grand Tour: in particolar modo, grazie alla sua tecnica superiore, alla sua eloquenza pittorica e alla minuziosa resa dei dettagli, Bison riuscì a procacciarsi il favore di un pubblico colto ed esigente.
Proprio a questo corpus di opere, apprezzatissime dal mercato internazionale, appartiene questa veduta della piccola isola di San Lazzaro degli Armeni nella laguna di Venezia. Collocata nei pressi della costa ovest del Lido, l’isola, uno dei primi centri della cultura armena, è completamente occupata da un monastero, casa madre dell’ordine dei Mekhitaristi.