Project Description

Gaetanina Sava ( attiva a Napoli nella prima metà del XIX secolo ), L’omaggio a Maria Zenobia d’Evoli, principessa di Ripa.

Opera realizzata a ricamo con inserti di pittura ad olio di cm 25 x 34. Nel registro inferiore presenti le seguenti indicazioni: al centro, “A S. E. la sig. D. Zenobia Evoli Principessa di Ripa”; a destra: “I lavoro di D. Gaetanina Sava. 30 ottobre 1837”; a sinistra “Dall’Istituto…”

INFO: per avere maggiori informazioni

Opera realizzata a ricamo con inserti di pittura ad olio di cm 25 x 34. Nel registro inferiore presenti le seguenti indicazioni: al centro, “A S. E. la sig. D. Zenobia Evoli Principessa di Ripa”; a destra: “I lavoro di D. Gaetanina Sava. 30 ottobre 1837”; a sinistra “Dall’Istituto…”

Una donna sensibile, colta, in contatto con gli intellettuali del suo tempo, ma dalla vicenda umana non particolarmente felice. La protagonista di questo ricamo, straordinario per finitezza della tecnica dell’ordito, capace di rendere i particolari più lenticolari di un interno di un palazzo dell’antica nobiltà molisana, è Donna Maria Zenobia d’Evoli ( Napoli 1781 – 1861 ), figlia del patrizio napoletano Carlo, duca di Castropignano, e marchese di Frignano Maggiore e Grande di Spagna, e di Marianna Miroballo, duchessa di Campomele e Baronessa di Gricignano.

Come tutte le giovani donne appartenenti ad un casato importante della nobiltà meridionale, Maria Zenobia convola a nozze con un importante esponente di una famiglia altolocata di origine molisane, Giovanni Francone, principe di Ripa e di Pietracupa: all’inizio del 1806 a Napoli si celebra il loro matrimonio. Non avranno, però, il tempo di dare una continuità alla loro linea dinastica, dal momento che il marito di Maria Zenobia morirà il 6 febbraio dello stesso anno. Per questo, sappiamo con certezza che le due damigelle raffigurate nel manufatto non possono essere le figlie dei due coniugi, considerato il fatto che la principessa di Ripa non ebbe figli da Giovanni, il quale fece in tempo soltanto ad affidare il feudo di sua proprietà al nipote Ambrogio Caracciolo, principe di Torchiarolo, figlio della sorella.

Il manufatto costituisce, pertanto, un documento estremamente importante per ricostruire la storia locale dell’entroterra molisano ed in particolar modo dei borghi di Ripabottoni, Pietracupa e Salcito, paesi di cui i Francone furono proprietari fino al tramonto definitivo del feudalesimo.

Sull’appartenenza di Maria Zenobia ad alcuni circoli intellettuali, così come di Gaetanina Sava, ideatrice della composizione del soggetto ritratto, abbiamo alcuni riferimenti documentari che attestano la sensibilità culturale delle due donne: la prima fu finanziatrice dell’opera letteraria “Elementi di Geografia Universale” stampata a Napoli nel 1823 e curata da Giuseppe Bifulco; la seconda promosse la pubblicazione dell’ “Etica Drammatica per l’educazione della gioventù” di Giulio Genoino, stampato sempre nel capoluogo campano nel 1841.