Project Description

Friedrich Paul Nerly (Venezia 1842 – Lucerna 1919), Pescatori capresi

Olio su tela applicata su cartone di cm 11,5 x 47 firmato in basso a destra (F.Nerly), situato (Capri) e datato (84) in basso a sinistra.

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Figlio e allievo dell’omonimo paesista tedesco che risiede a Venezia dal 1837, Friedrich Paul Nerly studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di artisti quali Eugene de Blaas, Federico Moja e Pompeo Mariano Molmenti. Dal 1862 al 1865 e poi nel 1866 presta servizio militare in patria, avendo così modo di visitare la Germania, in particolare Dusseldorf, Weimar, Monaco e Dresda, e di trarre i primi appunti e studi. Viaggia in Europa – Francia, Austria, Dalmazia – e in Italia dove nel 1868 visita per la prima volta Roma. Rifiutata la formazione accademica, si dedica alla pittura dal vero: in Sicilia e soprattutto a Napoli trova lo zenit della sua produzione artistica. Soffermandosi sulla luce del paesaggio italiano meridionale, individua nelle marine la tipologia di vedutismo che più si adatta alla sua sensibilità per scelte cromatiche soffuse ed atmosfere impalpabili sospese.

Friedrich Paul Nerly

È il caso di questa marina caprese, nella quale la barcarola dei pescatori, delineati con rapidissimi tocchi di colore, intenti a gettare le reti in mare, naviga in acque leggermente increspate dalla corrente, i cui flutti si infrangono negli speroni rocciosi che affiorano in prossimità dei faraglioni. Il taglio orizzontale della composizione, tipologia di supporto prediletto dal pittore tedesco, consente all’artista di impaginare una scena che coniughi sapientemente l’aneddoto raffigurato in primo piano con il contesto naturalistico, dominato dalla veduta di Napoli e del Vesuvio sullo sfondo.

Il fascino della magica isola partenopea subito da Nerly – soggetto che replicherà più volte nel corso della sua carriera artistica: le fonti parlano di due vedute, una esposta a Roma nel 1883 e una venduta alla Baronessa di Friedlander a Berlino – è documentato dai numerosi dipinti che ritroviamo nelle sue partecipazioni alle numerose mostre ed esposizioni in Italia e all’estero: costante è ad esempio la sua presenza alle mostre della romana Società degli Amatori e Cultori (dal 1870 fino agli ultimi anni del XIX secolo). Se le opere esposte nel 1870 sono ancora legate all’ambientazione veneziana, i temi trattati successivamente sono quasi tutti ripresi dal paesaggio meridionale. Partecipa alla Mostra Nazionale di Parma del 1870, alle promotrici di Torino (1879) e di Genova (1879, 1880, 1893), alle esposizioni internazionali di Vienna del 1873 e di Roma del 1883 (“Il salto di Tiberio veduto dal mare”).