Project Description

Franco Bargiggia (Milano 1888 – Sanremo 1966), Maternità

Scultura in bronzo alta cm 27 firmata (Franco Bargiggia) sulla base larga 15 cm ove risulta visibile anche il timbro della Fonderia Artistica Battaglia.

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Nato a Milano nel 1888, Bargiggia si trasferì negli anni Venti a Sanremo, dove raggiunse esiti particolarmente apprezzabili, soprattutto nell’ambito delle arti plastiche. La purezza delle forme e la contenuta maestosità dell’assetto plastico, costruito attraverso linee morbide e sinuose, proiettano l’osservatore in una dimensione intima che evoca il calore degli affetti familiari. Bargiggia riesce a fare emergere dalla materia plasmata il senso di sacralità insito nella figura materna, che si esterna in abbracci teneri e avvolgenti.

Sarebbe riduttivo cercare di comprendere le scelte estetiche di Franco Bargiggia senza analizzare il contesto in cui queste scelte sono maturate: siamo nella Sanremo dei primi anni del Novecento, la Sanremo delle grandi esposizioni d’arte alle quali partecipano, accanto ai più importanti nomi del panorama artistico contemporaneo, giovani pittori e scultori in cerca di fama.

Franco Bargiggia si era formato all’Accademia di Brera a Milano sotto la guida di Butti, Mentessi e Tallone, ma alla metà degli anni Venti fece di Sanremo la sua città elettiva, dove eseguì la maggior parte della sua produzione. Nel 1938 e 1939 partecipò alla Mostra Internazionale Genovese; nel 1936 e 1937 al Premio “Città di Sanremo” dove si aggiudicò il primo premio nella sezione a tema “La partenza del Legionario”, e nel 1935 alla Sindacale d’arte Sanremese.

Franco Bargiggia

Se le opere degli anni venti si accostano al gusto tardo liberty, negli anni trenta Bargiggia approda ad un intenso verismo e i temi intimistici legati al mondo familiare diventano il fulcro della sua ricerca espressiva. La moglie e la figlia ancora in tenera età ispirano una serie di soggetti legati alla maternità e all’infanzia: “Giocondità” (1932), “Primo bimbo” (1933), “Tenerezze materne” (1938), conservate nel Museo Civico di Sanremo, e la celebre “Preghiera nel vespro” (1936), esposta nell’atrio del Palazzo Comunale di Sanremo. Anche questa “Maternità” è riconducibile a questo corpus di opere degli anni Trenta: la figura femminile viene colta in questa delicata composizione, caratterizzata da un nervoso trattamento della superficie bronzea, nell’atto di innalzare il proprio bambino, quasi a sottolineare, levandolo al cielo, la sua sacralità.