Project Description
Domenico Morelli ( Napoli 1823 – 1901 ), Paolo e Francesca
Olio su tela di cm 26 x 21 firmato in basso a sinistra.
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La riscoperta dell’ideale cavalleresco medievale fu uno dei principi ispiratori del Romanticismo, movimento letterario che nell’Ottocento trovò non poche ispirazioni negli episodi di amor cortese narrati dai grandi scrittori del passato, storie che sovente colpirono l’immaginazione dei pittori.
Fra i racconti sentimentali più celebrati dalla tavolozza dei tanti artisti attivi nella temperie culturale romantica, sicuramente un posto di rilievo lo occupa la vicenda di Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, i due sfortunati amanti incontrati da Dante nell’Inferno, all’interno della Commedia. Le cronache narrano che i due innamorati, sorpresi in flagrante adulterio, furono uccisi da Giovanni Malatesta, marito di lei e fratello di lui.
Nel dipinto qui presentato Domenico Morelli si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione iconografica legata all’episodio dantesco, scegliendo, in parte distaccandosi dai quadri di soggetto analogo eseguiti dai suoi colleghi coevi, proprio il momento in cui l’omicida si appresta a compiere l’efferato delitto. Infatti, il vero protagonista della composizione ideata dal grande maestro napoletano è proprio Giovanni Malatesta, ritratto in primo piano, avvolto nell’ombra, lo sguardo percorso da un livore incontenibile, in procinto di estrarre dal fodero il pugnale, appostato dietro il tendaggio che introduce una scena di ben altro tenore: le sagome dei due giovani amanti sono infatti immersi in un bagliore di luce, rifugiatisi nella lettura in un portico animato da vetrate dipinte che conferiscono alla scena un sapore neogotico.
Il dipinto si inserisce nella produzione artistica riconducibile al periodo di formazione di Morelli, circoscrivibile tra il 1844 e il 1855, caratterizzato dallo studio, mediato da Villari, allievo della scuola liberale di De Sanctis, proprio delle fonti letterarie del passato, ed in particolare dell’opera dantesca: infatti nel 1844 Morelli vinse il primo premio nel concorso di pittura organizzato dal Real Istituto di Belle Arti di Napoli proprio con un soggetto dantesco, “Virgilio comanda a Dante di inginocchiarsi appena che conobbe l’angelo che guidava la navicella colle anime del Purgatorio” (Napoli, Prefettura), esposto alla Biennale borbonica del 1845.
Con ogni probabilità, l’opera presentata in questa sede costituisce uno studio per il quadro di analogo soggetto, oggi in collezione privata (già coll. Barone Chiarandà), annoverato nell’elenco delle opere pubblicato nel relativo catalogo, esposte all’interno dell’ultima grande mostra dedicata al grande maestro napoletano, “Domenico Morelli e il suo tempo 1823-1901. Dal Romanticismo al Simbolismo”, curata da Luisa Martorelli nel 2015.