Project Description

Domenico Bresolin (Padova 1813 – Venezia 1890), Ragazzo in uno squero a Venezia

Olio su tela applicata su cartone di cm 27 x 16 siglato (DB) in basso a sinistra.

INFO: per avere maggiori informazioni

Pubblicazioni

  • D. Ritter, Venedig in frühen Photographien von Domenico Bresolin. ‘Pittore Fotografo’, catalogo della mostra tenutasi presso la Schack – Galerie, Munchen, 14 Novembre 1996 – 16 febbraio 1997, p. 202

Stabilitosi a Venezia, dove si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia con G. Borsato, T. Orsi e F. Bagnara, dopo brevi soggiorni a Firenze e Roma, Domenico Bresolin, che il 13 maggio 1830 veniva accolto tra i “soci d’arte” della veneziana Accademia di Belle Arti, si dedica alla fotografia come strumento di studio funzionalizzato al miglioramento degli esiti della pittura, soprattutto in materia di prospettiva e verosimiglianza. Bresolin esegue stampe fotografiche di alta qualità, caratterizzate da un estremo rigore compositivo, che riprendono monumenti e palazzi veneziani con lo spirito di una sistematica registrazione fotografica, avvalendosi inizialmente della tecnica del calotipo e successivamente di negativi al collodio umido. Nel 1864, nominato professore di Paesaggio all’Accademia, abbandona l’attività di fotografo per dedicarsi esclusivamente alla pittura e cede il proprio archivio di lastre al fotografo Carlo Ponti.

Domenico Bresolin

Il suo modo di dipingere che influenzò fra gli altri artisti come G. Ciardi, G. Favretto, L. Nono, A. Milesi e E. Tito, non era rifinito secondo il gusto più diffuso nel tempo, ma era piuttosto a forte chiaroscuro, a pennelIate disfatte, quasi ad impressione, con luci di tramonto e riflessi suggestivi. Bresolin infatti si era cimentato inizialmente nell’adozione di tecniche pittoriche assai affini a quelle adottate più tardi dai macchiaioli. Ciò nonostante il suo nome fu presto dimenticato: molti suoi dipinti, nel commercio e nelle collezioni, sono stati attribuiti a G. Ciardi. Ma il grande sviluppo assunto dallo studio del paesaggio, nel Veneto, alla fine del sec. XIX e all’inizio del XX, è dovuto anche alla passione che il Bresolin, modesto e tenace, seppe infondere nella scuola.

Lo dimostra la serie di tre olii presentati in questa sede, raffiguranti, quelli con la datazione più tarda, collocabili nel 1842, due squeri veneziani, ovvero i tipici cantieri della laguna dove vengono costruite le imbarcazioni a remi; mentre l’ultimo, databile al quinquennio 1843-48, uno scorcio con un paesaggio toscano lungo il corso dell’Arno, probabile testimonianza del soggiorno di studio condotto dal pittore veneto a Firenze presso C. Markò senior. Le tre opere possono costituire una significativa anticipazione del nuovo modello di pittura contrassegnata da soggetti dimessi e da una impegnata ricerca realistica.

Dipinti di Bresolin, risultati dell’esercizio della pittura condotta en plein air dall’artista veneto, si trovano ad Este (raccolte Tasinato e Giarretta), a Padova (Banca cooperativa popolare) e a Venezia (Galleria d’arte moderna).