Project Description

Arthur von Ferraris (Galkovitz, Ungheria 1856 – dopo il 1928), La scimmia ammaestrata

Olio su tavola di cm 18,5 x 13 firmato (Ferraris) e datato (1892) in alto a destra.

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La formazione artistica di Arthur Von Ferraris prende le mosse dal un primo viaggio a Vienna che l’artista di origini ungheresi visitò quando era appena adolescente. Nella capitale austriaca Arthur frequenta la bottega dell’artista Joseph Matthaus, specializzato nella ritrattistica, prima di trasferirsi a Parigi nel 1876. Nella capitale francese von Ferraris studia con Jules Lefebvre all’accademia giuliana, e poi con Jean-Léon Gérôme alla scuola di Belle Arti: entrambi questi maestri, sostenitori dei metodi educativi classici, basati sull’assimilazione delle tecniche del disegno prima e della pittura poi, incidono sul percorso artistico di Arthur. Von Ferraris, così, forte delle esperienze viennese e parigina, inizia a esporre al Salon des Artistes Français nel 1881, appena un anno dopo aver iniziato gli studi con Gérôme.
Già verso la fine del 1880, von Ferraris aveva aperto uno studio con un altro pittore orientalista, Charles Wilda, sul Boulevard de Clichy. Abile ritrattista, aveva continuato a procacciarsi il favore delle classi agiate garantendosi una buona rendita economica: molti di questi ritratti furono esposti al Salon parigino. Un certo successo ebbero anche i suoi dipinti orientalisti, regolarmente esposti al Salon alla fine degli anni ottanta e all’inizio degli anni novanta dell’Ottocento. Fra i più importanti si ricordano: “I fumatori di narghilè” (1887), “Alla moschea El Azhar, Il Cairo” (1889), “Visita del Grande Sceicco all’Università del Cairo” (1890), “Discendente del profeta” (1891) e “Beduino presso il commerciante di armi” (1893). Distintosi anche alle esposizioni universali del 1889 e del 1900, in qualità di artista di punta della sezione ungherese, Von Ferraris affonda le radici della sua passione per le atmosfere orientali in un viaggio di formazione compiuto nel 1884, forse il viaggio più importante all’interno della sua carriera: è, infatti, nell’inverno del 1884-85 che von Ferraris si reca in Egitto con il suo amico Ludwig Deutsch, un pittore austriaco residente a Parigi. I due artisti tornarono nella capitale francese con un ricco repertorio di disegni, schizzi e fotografie. L’incanto scaturito dall’incontro con i costumi e le ambientazioni orientali indussero Arthur a tornare in Egitto nel 1892.

Arthur von Ferraris

Reduce da questo secondo viaggio nella terra dei faraoni, realizzò l’opera ‘Le Caire 1892’, un dipinto che presentò al Salon des Artistes Français di Budapest con il titolo “La scimmia ammaestrata”. Si tratta di un delizioso dipinto aneddotico che rappresenta uno scorcio tipico del Cairo con numerosi personaggi radunati attorno alla scimmia ammaestrata che intrattiene bambini e adulti. Proprio da questo straordinario dipinto proviene il soggetto protagonista dell’opera presentata in questa sede: la scimmia al centro della composizione sopramenzionata, diventa, in questo studio probabilmente preliminare alla definizione del dipinto di grande formato, il fulcro ottico e cromatico della piccola tavola che risalta la sua camicia a rombi giallo e verdi, il berretto a sonagli, la campanella annodata alla cuffia, le bermuda a righe.