Project Description
Alfredo Biagini (Roma 1886 -1952), Amadriade
Maiolica a gran fuoco di cm 38 x 29 x 18, databile al 1920 – 23 ca. Sindacato Industrie Artistiche Italiane, Roma. Sotto la base in un rettangolo impressa nella pasta l’iscrizione SIAI/Roma. Provenienza: Cipriano Efisio Oppo.
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Pubblicazioni
I. De Guttry, M. P. Maino (a cura di), Alfredo Biagini, Roma 1886-1952: sculture e ceramiche déco (catalogo della mostra tenuta a Roma, presso i Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi nel 2013), Iuno 2013, p. 89
Al passaggio tra il XIX e il XX secolo le Arti Decorative acquistano una nuova dignità e la scultura di piccolo formato, collocabile anche nelle case private, diventa fondamentale complemento d’arredo. La sua produzione è vastissima in tutta Europa: realizzate in bronzo, legno, ceramica queste piccole opere rappresentano i temi più variegati. Ma è l’animale, da sempre protagonista dell’immaginario figurativo umano, che nel primo Novecento diviene un soggetto particolarmente importante tanto che, in Francia, si afferma una categoria a parte di scultori animalier, che a Parigi avrà propri Saloni di esposizione. Anche se la scultura animalista, come specialità, non godrà di grande considerazione da parte dei critici tradizionali, ha tuttavia acquistato una sua dignità artistica, e scultori come Rembrandt Bugatti e Alfredo Biagini mostrano come il confine tra arte pura e arte decorativa sia molto labile.
In particolare proprio Alfredo Biagini per lungo tempo si dedicò al tema degli animali, raffigurando soprattutto felini e quadrumani che interpretava, al di là dell’obiettività naturalistica dei soggetti, con caratterizzazioni fisionomiche e mimiche: elementi derivatigli dallo studio della anatomia comparata e dagli studi dal vero nei giardini zoologici. A villa Strohl-Fern, in occasione della IV Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione Romana tenutasi nel 1916, espose la notissima scultura in marmo venato l’Amadriade, ritratta accovacciata con in mano un frutto, poi riproposta in numerose versioni in ceramica e altri materiali. Proprio a questa produzione può essere ricondotta questa piccola amadriade in ceramica, trattata con smalti di diverse tonalità, proveniente dalla collezione di Cipriano Efisio Oppo. La scelta di un animale così particolare rientrava nel più generale interesse di Biagini per le specie rare e legate a territori lontani, che rispecchiava il gusto per l’esotico di derivazione ottocentesca, ancora fortemente condiviso dagli artisti e dal pubblico del tempo. La fama del Biagini quale animalista si consolidò nel giugno 1918 alla mostra nella Casina dei Pincio, organizzata da Marcello Piacentini, in cui rappresentava, insieme ad Attilio Selva, la “nuova scultura romana”.