FABRI Pompeo, pittore (Roma 1874-1959). Viene avviato all’arte dal belga(romanizzato) Giacomo Maes, da cui apprende i primi elementi del disegno
Deluso dal classicismo del maestro, passa alla scuola dello zio, Onorato Calandi, sotto la cui guida, con una maturazione lenta ma costante, riesce a trovare una propria autonoma personalità artistica, entrando quindi a far parte del Gruppo dei XXV della Campagna Romana con il nomignolo di “filugello”.
Particolarmente felice nella tecnica dell’acquarello e completamente assorbito dalle tematiche del vero, riuscirà nel corso degli anni a superare la tecnica scolastica degli esordi, astraendo dal modello reale paesaggi immaginari e luminosissimi da lui stesso ribattezzati “sogni pittorici”.
Espone più volte con il gruppo “in Arte Libertas” (1901, Foglie cadute; 1902, Castel Sant’Angelo prima dei moderni restauri). Diventa anche membro della Società degli Amatori e Cultori, con la quale parteciperà a numerose rassegne, e dell’associazione degli Acquerellisti.
Tra il 1902 ed il 1913 porta a termine il complesso restauro degli affreschi di Castel Sant’Angelo.

Biografia a cura di Maurizio Berri