Edoardo Gioja
(Roma 1862 – Londra 1937)
valutazione, vendita e acquisto quadri
Parametri di valutazione delle opere di Edoardo Gioja
Aggiudicazione record:
14.000 euro per un olio su tela di cm 74 x 43 nel 2004
Valori medi per dipinti ad olio:
1.000 – 3.000 euro
Valori medi per opere su carta:
300 – 1.000 euro
GIOJA Edoardo, pittore e arredatore (Roma 1862 –Londra 1937). Nato da una famiglia di artisti di origine riminese (erano pittori sia il nonno, Gaetano, che il padre, Belisario) viene ben presto avviato dal padre allo studio della pittura. Belisario pianifica ogni aspetto dell’educazione del figlio: dopo avergli fatto seguire gli studi classici in un istituto francese di Roma, provvede personalmente alla sua formazione artistica, tenendolo alla larga dagli insegnamenti accademici impartiti dall’Accademia di San Luca. Lo spinge sin da giovane viaggiare, durante le vacanze estive, per conoscere i principali musei europei (Francia, Germania, Inghilterra).
Esordisce nel 1882 alla Mostra dell’Associazione Artistica Internazionale con un acquarello d’impronta verista, Porto di Anzio, staccandosi sin dal debutto dai quadri di genere del padre, pedissequo imitatore di Fortuny. Ciò gli attira le immediate simpatie di Nino Costa che lo fa subito entrare nella società In Arte Libertas. La frattura con il padre viene evidenziata dal trasferimento dello studio in via del Babuino, 61.
Quadro storico prima, paesaggio e ritratti poi, sostituiscono da questo momento i soggetti di “genere” del suo giovanile apprendistato. Tornato entusiasta da un viaggio in Olanda alla scoperta dei fiamminghi, Edoardo aderisce con entusiasmo alla rivisitazione costiana del preraffaellismo pervenendo, nei suoi ritratti, alla formulazione di un lessico personalissimo e originale che sposava la figura al paesaggio.
Tra il 1896 ed il 1900 allarga i suoi orizzonti all’arredamento d’interni (sala da pranzo del Villino Manzi) e all’affresco (soffitto del salone di palazzo Zuccari).
Di un primo soggiorno a Londra nel 1901, come ritrattista di soggetti borghesi, abbiamo scarse notizie. Tornato in Italia nel 1902, lo troviamo due anni dopo tra i dieci fondatori del Gruppo dei XXV nella storica riunione presso la trattoria del Pozzo di San Patrizio, senza peraltro ricevere il caratteristico soprannome animalesco.
Opera ancora a Roma, tra il 1904 ed il 1910, come arredatore d’interni (Villino Spalletti, Villino Ravà, Villino delle Rose) poi, nel 1919, si trasferisce definitivamente a Londra dove muore, in circostanze oscure, nel 1937.
Biografia a cura di Maurizio Berri
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