NARDI Enrico, pittore (Roma 1864 – 1947). Studia sotto la guida di Edoardo Gioja, accostandosi alla pittura di genere ed al paesaggio. Acquisisce una meticolosa abilità grafica, padroneggiando la tecnica dell’uso misto di acquarello e tempera.

Apre lo studio al  n. 48 di via Margutta, famoso poiché al piano terreno era ospitata la mitica Accademia di Giggi.

Esordisce nel 1890 alla Mostra della Città di Roma. Nel 1891 entra a far parte della Società degli Acquerellisti (di cui diventa prima economo nel 1909 e poi, nell’anno successivo, consigliere), partecipando a tutte le mostre dell’Associazione.

Dal 1895 espone anche alla Società degli Amatori e Cultori (si ricordano in quell’anno Plenilunio nella Campagna Romana). Si dedica con successo anche all’insegnamento, specialmente tra le signore inglesi e benché, come spiritosamente ricorda Jandolo “non parlasse niente affatto

bene la lingua” pare che le signore non avessero nulla da ridire.

Partecipa anche a due Biennali Veneziane: nel 1901 espone Verso il riposo e nel 1903 Tramonto nella Campagna romana. Nel 1906 illustra “I Castelli Romani” di E. De Fonseca assieme a Pio Joris, Duilio Cambellotti, Giacomo Balla, Arturo Noci e Giuseppe Ferrrari. Illustra anche per la Garzanti il libro “Cuore” di E. De Amicis assieme ad Arnaldo Ferrraguti e Giulio A. Sartorio.

Biografia a cura di Maurizio Berri