Cesare Tiratelli

(Roma 1864 – Roma 1933)

biografia, valutazione gratuita, vendita e acquisto quadri

Parametri di valutazione delle opere di Cesare Tiratelli

Aggiudicazione record:
153.974 euro per un olio su tela di cm 62 x 135 nel 1993

Valori medi per dipinti ad olio:
3.000 – 15.000 euro 

Valori medi per opere su carta:
500 – 7.000 euro 

TIRATELLI Cesare, pittore (Roma 1864 – 1933). Figlio del noto pittore Aurelio e nipote dell’ancora più illustre Pio Joris e della sorella di lui Agnese, pittrice anch’essa apprezzata dalla regina Margherita, non poteva che diventare un pittore verista, scrive Pietro Scarpa, così come lo erano “Palizzzi, Michettti e tanti altri che dal vero sapevano trarre ispirazione e motivo per manifestare la propria sentimentalità”.

A soli dieci anni ottiene la medaglia di disegno, concessa dal Comune di Roma; studia poi all’Accademia di San Luca. Inabile al servizio militare si dedica interamente alla pittura, esordendo con il padre alla mostra degli “Amatori e Cultori” del 1886 con Lavandaie al fiume Sacco, Studio dal vero e Viaggio alla fontana.

Fin da ragazzo frequenta con il padre Ceccano, ed è proprio uno scorcio di questo paese che viene rappresentato nel quadro Un battesimo in Ciociaria, esposto nel 1891 a Palermo alla mostra delle Belle Arti, e poi premiato con medaglia d’argento ed acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. L’anno seguente all’Esposizione Colombiana di St. Louis conquista un’altra medaglia d’argento ed una delle sue opere, Giorno di festa a Ceccano, viene acquistata dal museo di Lipsia. Intanto ad ottobre del 1891 aveva sposato Ersilia Girelli, fedele compagna per tutta la vita.

Nel 1893 vince la medaglia d’argento all’Esposizione Nazionale di Belle Arti con il quadro Un pellegrinaggio in Ciociaria.

Inizia ad esporre con gli Acquerellisti nel 1903 con il dipinto Un ritratto, poi lo stesso anno espone a New York una serie di opere, due delle quali,Tori e La lavandaia vengono vendute. Il successo, ottenuto oltreoceano, gli consente di vendere bene i suoi quadri in patria, spesso repliche di dipinti eseguiti in precedenza.

Nel 1907 entra a far parte degli “Acquerellisti” presentando una delicata opera rappresentante La Domenica delle Palme. Quale socio effettivo partecipa alla XXXIII mostra dell’Associazione esponendo due opere: Ritorno dalla Vendemmia e Venditrice di frutta; l’anno seguente espone l’acquarello Idillio, molto lodato dalla critica.

Nel 1922 viene nominato Accademico e professore della Insigne Artistica Congregazione dei Virtuosi del Panteon.

E’ un appassionato cantore della vita agreste, innamorato della campagna romana e della gente umile che l’abitava, con la quale soleva trascorrere dipingendo buona parte dell’anno.

Biografia a cura di Maurizio Berri

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